Surface Hub, la “lavagna con i superpoteri”
Surface Hub debutta ufficialmente in Italia in occasione del Microsoft Forum 2016, tenutosi oggi a Milano ed al quale hanno preso parte oltre 2000 aziende e partner della casa di Redmond per fare il punto sui trend del processo di trasformazione digitale che ha riflessi diretti sull’evoluzione del business.
Tra le tante definizioni che si possono attribuire a Surface Hubquella che lo descrive come una “lavagna dotata di superpoteri”, pur non essendo strettamente tecnica, rende bene l’idea delle potenzialità del prodotto: uno strumento nato per condividere e creare informazioni nell’ambito di gruppi di lavoro più o meno ampi, ai quali prendono parte anche utenti collegati in remoto. Una moderna lavagna digitale o, per dirla diversamente, una variante estremamente più potente e versatile di una LIM, all’interno della quale trova spazio la componentistica di un PC e la più recente release del sistema operativo Windows.
Disponibile nelle versioni con display da 88″4k con CPU Intel Core i7 o con display da 55″ FullHD e CPU Intel Core i5, all’apparenza Surface Hub può essere scambiato per una TV di ampio formato, ma è sufficiente accenderlo per rendersi conto che l’anima è ben diversa: si tratta di un dispositivo Windows 10 connesso al cloud, che, tuttavia, alleggerisce nettamente l’interfaccia utente del sistema operativo desktop di Microsoft per evitare le distrazioni e concentrare l’attenzione dell’utilizzatore su poche ed utili funzioni. I contesti di utilizzo sono molteplici: da quello delle videoconferenze tradizionali ad altri che prevedono la condivisione del contenuto della WhiteBoard all’interno del gruppo. Si tratta di uno spazio di lavoro che può essere popolato con i contenuti provenienti da file Office, pagine di internet catturate ed importate, presentazioni di PowerPoint, etc.
Di fatto Surface Hub può essere considerato come un mega tablet Windows 10 con supporto alle Universal App, progettato per essere utilizzato all’interno di spazi di lavoro condivisi. Per raggiungere lo scopo, Microsoft ha predisposto appositi accorgimenti che consentono, ad esempio, di rimuovere ogni dato memorizzato all’interno del Surface Hub una volta conclusa una sessione di Skype for Business, il software che mette in contatto i partecipanti alla riunione che non sono fisicamente presenti. Non manca la possibilità di raggiungere un livello di stretta interazione tra Surface Hub e i PC e gli smartphone Windows 10 Mobile che possono dialogare con il tablet sfruttando la modalità Continuum e la connessione Miracast. Interessante, inoltre, la comunicazione bidirezionale che consente non solo al computer connesso in remoto di proiettare il desktop sullo schermo del Surface Hub, ma anche, a quest’ultimo, di controllare il PC remoto tramite touch o penna capacitiva.
Obiettivo di Microsoft è mettere a disposizione uno prodotto che rende estremamente naturale l’interazione con l’interfaccia utente e, a tal fine, ha previsto come strumento di input, oltre al touch e alla tastiera fornita in dotazione, anche lo stilo capacitivo. Microsoft Surface Hub supporta sino ad un massimo di tre penne che possono essere utilizzate all’interno della Whiteboard (due vengono fornite in dotazione). Le penne possono essere utilizzata in contemporanea ed è possibile cambiare il colore dell’inchiostro virtuale di ciascuna penna per consentire una rapida identificazione del partecipante alla riunione che ha inserito un determinato appunto. Il contenuto della “lavagna virtuale” può essere facilmente appuntato ed evidenziato con la collaborazione dei membri della riunione.
Sempre con l’obiettivo di rendere semplice, naturale e coinvolgente l’esperienza di utilizzo anche per i partecipanti a distanza, Microsoft ha integrato nel Surface Hub una doppia fotocamera, una su ogni lato del dispositivo; le due fotocamere non creano un’immagine panoramica, ma si alternano nell’inquadrare il soggetto che porta avanti una presentazione sfruttando la Whiteboard, offrendo una rappresentazione della scena molto simile a quella che chiunque avrebbe visto essendo fisicamente presente nel luogo di lavoro. Alla fine delle sessioni di videoconferenza con Skype for Business, è possibile condividere l’intero contenuto della “lavagna” virtuale con tutti i partecipanti con un semplice tap sull’icona di condivisione e, come detto, cancellare l’intero contenuto condiviso, che può comprendere anche i dati del proprio account Microsoft, utilizzato per accedere ad Office 365 e recuperare, ad esempio, la presentazione di cui si intende discutere in riunione.
Anche se le funzioni relative alle videoconferenze sono quelle che rendono subito chiara l’utilità del Surface Hub, non bisogna trascurare che si tratta di un dispositivo Windows 10 e che, come tale, può gestire le Universal Windows App grazie all’accesso al Windows Store for Business. Alle classiche app Office, al browser Microsoft Edge, all’app Mappe e al File Explorer nativo di Windows 10 si sommano, quindi, un numero molto più esteso di applicazioni dedicate, ad esempio, all’attività di modellazione 3D, integrazione con CAD, video-analisi, brainstorming e votazioni. L’anima software di Windows 10 offre anche un altro vantaggio in termini di supporto e di aggiornamenti di sicurezza: rispetto a soluzioni simili (giusto definirle simili perché, di fatto, Surface Hub fa categoria a sé per il momento) utilizza un sistema operativo in costante evoluzione e può sfruttare Windows Update for Business per accedere su base regolare a tutti i più recenti aggiornamenti di sicurezza.
I prezzi del Surface Hub previsti per il mercato italiano sono pari a 25,699 euro per la versione con display da 88″ e a 10,399 euro per quella con schermo da 55″. La distribuzione prenderà il via in Italia tramite una rete di partner selezionati comprendente: Ayno videoconferenze, Project Informatica, Insight, Systemax, Becthle.
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