Nelle aziende di produzione i dati digitali relativi alle diverse fasi della lavorazione stanno assumendo un’importanza sempre più strategica. È il mantra della cosiddetta Industry 4.0.
Più cose conosciamo in ordine ai parametri di funzionamento dei macchinari e della strumentazione utilizzata, ai materiali, alle caratteristiche dei prodotti (dai pezzi meccanici al raccolto di una fattoria) alle condizioni ambientali…
Più siamo in grado di ottimizzare i livelli qualitativi e la produttività; ridurre i margini di errore; prevenire i guasti e soprattutto rispondere tempestivamente alle mutevoli richieste dei clienti, assicurando a loro la massima soddisfazione possibile e all’azienda margini vantaggiosi e tanta competitività in più.
Una variabile fondamentale, nell’azienda data driven, è la presenza di macchine e sistemi dotati di una propria intelligenza digitale, spesso affiancati da una nuova generazione di strumenti di misura e sensori che possono offrire una serie di informazioni di contesto.
Ma questo è solo un elemento di una formula composta anche da un approccio diverso all’organizzazione, al controllo e soprattutto all’analisi delle attività che si dipanano nelle fabbriche e nei siti produttivi.
Nel recente passato le piccole e medie imprese italiane, come poche altre geografie industriali, hanno saputo far leva sulle macchine a controllo numerico per accelerare la propria creatività. Oggi però ci vuole una marcia in più, soprattutto in direzione della capacità di reggere in modo più smart un timone troppo spesso affidato a ordini scritti a mano, sommari calcoli statistici e tanto istinto da parte di pur bravissimi operai e direttori di produzione.
L’istinto per il business dev’essere affiancato, attraverso opportune soluzioni software, dalla business intelligence. Dalla forza oggettiva dei dati. Dati più puntuali e strutturati consentono di avere macchine efficienti, ben manutenute e resistenti ai fermi. Di gestire l’azienda di produzione in modo più razionale, immaginando scenari alternativi e reagendo più tempestivamente agli imprevisti.
Come fare, in pratica, considerando le peculiarità ma anche i limiti delle nostre grandi piccole imprese?
Secondo Latitudo, uno dei principali partner italiani per la piattaforma Microsoft Power BI e le soluzioni gestionali verticali che estendono gli ambienti ERP della stessa Microsoft, tarati sui bisogni della PMI, tutto deve partire da una diversa consapevolezza digitale dei propri sistemi produttivi.
Su questa conoscenza Latitudo innesta un insieme di processi analitici automatizzati, un intuitivo cruscotto di controllo che permette di gestire le proprie linee di produzione in modalità data-driven, tenendo sotto controllo tempi di lavorazione, consumi, interventi di manutenzione, scorte, personalizzazioni.
Nasce così, dalla duplice cultura della business intelligence e del gestionale, Total Asset Control for Industry, un software che coniuga tutta la potenza di un avanzato tool di asset management – la conoscenza del proprio sistema produttivo, sia dal punto di vista funzionale, manutentivo; sia dal punto di vista normativo, legale e finanziario – alla versatilità della piattaforma Power BI – il motore della fabbrica intelligente.
Entrare nel mondo dell’Industry 4.0 è possibile. Latitudo lo fa in un TAC.
PMI manifatturiere: la forza dei dati
Nelle aziende di produzione i dati digitali relativi alle diverse fasi della lavorazione stanno assumendo un’importanza sempre più strategica. È il mantra della cosiddetta Industry 4.0.
Più cose conosciamo in ordine ai parametri di funzionamento dei macchinari e della strumentazione utilizzata, ai materiali, alle caratteristiche dei prodotti (dai pezzi meccanici al raccolto di una fattoria) alle condizioni ambientali…
Più siamo in grado di ottimizzare i livelli qualitativi e la produttività; ridurre i margini di errore; prevenire i guasti e soprattutto rispondere tempestivamente alle mutevoli richieste dei clienti, assicurando a loro la massima soddisfazione possibile e all’azienda margini vantaggiosi e tanta competitività in più.
Una variabile fondamentale, nell’azienda data driven, è la presenza di macchine e sistemi dotati di una propria intelligenza digitale, spesso affiancati da una nuova generazione di strumenti di misura e sensori che possono offrire una serie di informazioni di contesto.
Ma questo è solo un elemento di una formula composta anche da un approccio diverso all’organizzazione, al controllo e soprattutto all’analisi delle attività che si dipanano nelle fabbriche e nei siti produttivi.
Nel recente passato le piccole e medie imprese italiane, come poche altre geografie industriali, hanno saputo far leva sulle macchine a controllo numerico per accelerare la propria creatività. Oggi però ci vuole una marcia in più, soprattutto in direzione della capacità di reggere in modo più smart un timone troppo spesso affidato a ordini scritti a mano, sommari calcoli statistici e tanto istinto da parte di pur bravissimi operai e direttori di produzione.
L’istinto per il business dev’essere affiancato, attraverso opportune soluzioni software, dalla business intelligence. Dalla forza oggettiva dei dati. Dati più puntuali e strutturati consentono di avere macchine efficienti, ben manutenute e resistenti ai fermi. Di gestire l’azienda di produzione in modo più razionale, immaginando scenari alternativi e reagendo più tempestivamente agli imprevisti.
Come fare, in pratica, considerando le peculiarità ma anche i limiti delle nostre grandi piccole imprese?
Secondo Latitudo, uno dei principali partner italiani per la piattaforma Microsoft Power BI e le soluzioni gestionali verticali che estendono gli ambienti ERP della stessa Microsoft, tarati sui bisogni della PMI, tutto deve partire da una diversa consapevolezza digitale dei propri sistemi produttivi.
Su questa conoscenza Latitudo innesta un insieme di processi analitici automatizzati, un intuitivo cruscotto di controllo che permette di gestire le proprie linee di produzione in modalità data-driven, tenendo sotto controllo tempi di lavorazione, consumi, interventi di manutenzione, scorte, personalizzazioni.
Nasce così, dalla duplice cultura della business intelligence e del gestionale, Total Asset Control for Industry, un software che coniuga tutta la potenza di un avanzato tool di asset management – la conoscenza del proprio sistema produttivo, sia dal punto di vista funzionale, manutentivo; sia dal punto di vista normativo, legale e finanziario – alla versatilità della piattaforma Power BI – il motore della fabbrica intelligente.
Entrare nel mondo dell’Industry 4.0 è possibile. Latitudo lo fa in un TAC.
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